chiarapedala

il mondo visto da una bicicletta. in continuo movimento armonico, anche come metafora, come filosofia di vita. e canto e pedalo e vivo la città con una colonna sonora ogni giorno diversa. e la città ha ogni giorno una faccia diversa... io pedalo, e comu veni si cunta...

martedì 29 gennaio 2008

berlino, il ritorno. home sweet home

a casa, a casa mia finalmente!

la mia fusilla, il mio nero velodestriero, il mio lettuccio, la mia moka. ah la dipendenza dalla caffeina!


il lavoro ripreso a pieno ritmo, il sole caldo veramente, l'aria umida veramente, i peli di fusiac ovunque, insomma tutto piacevolmente normale, (caduta del governo a parte).


tanti progetti in mente, le idee un po' impastate sul futuro prossimo.


ho capito che i viaggi si fanno principalmente con la mente, e si basano poi sulle nostre aspettative, su quello che conosciamo di un luogo prima di viverlo.


adesso il mio scopo è quello di riappropriarmi del mio fegato e stomaco, e fare una vita almeno per un periodo serena :) e poi... comu veni si cunta! ;)

domenica 27 gennaio 2008

cronache da berlino. giorno sette.

sabato 26 gennaio 2008


ore 21.54 dall'aeroporto di tegel. seduta sul pavimento con il computer appoggiato sulla poltroncina su cui passerò la notte. 

sono davvero stanca e sto sorseggiando un ultimo caffè berlinese, lungo, lunghissimo e del distributore automatico. sarà una lunga notte...


berlino ci sta salutando con la pioggia, anche se ha tenuto duro fino a questa sera.

di mattina, dopo aver lasciato la camera, depositiamo i bagagli e facciamo un giro nella zona nord est dove la guida ci segnalava un mercatino interessante. nulla. torniamo nella conosciuta e sicura alexanderplatz e ci fiondiamo al calduccio dentro il centro commerciale alexa, dove trascorriamo tutta la mattina, e buona parte del pomeriggio. lo giriamo in lungo, in largo e per i quattro piani. compriamo anche roba da mangiare assurda che condivideremo con gli amici al ritorno... poi decidiamo che non ne possiamo più e ci dirigiamo per un buon caffè in un bar pseudo-lussuoso in piazza dove la smetto con le illusioni e decido di prendere un caffé alla berlinese e che è inutile cercare di trovare un posto dove ti fanno un vero espresso. dentro al bar ci sono circa 40°, quindi dopo l'immondo caffé fuggiamo all'esterno e soprattutto in hotel a prendere i bagagli, poi un bus che ci porti qui in aeroporto...


adesso abbiamo la notte davanti a noi. sono le 22.03 e non faremo il check in prima delle 5,30 per partire alle 7,30. nonostante il super caffé lungo, io ho un sonno indicibile, ma prima di tentare a chiudere gli occhi vorrei fare un po' una specie di bilancio di questo viaggio:


il clima: beh fa freddo non si può negare, ma considerando che tutti gli ambienti chiusi sono scaldati, e che il freddo è secco, la situazione è tollerabile, gestibile, anche per un ciclista insomma. non è stata necessaria la maglia di lana, e neanche i maglioni in realtà: solo cotone sotto il giaccone, peraltro eccessivamente caldo. ma venendo dalla calda sicilia, signora mia, che ne sapevo quanto freddo c'era qui.


il cibo: non male, certo da vegetariana è duretta la vita: mangiare solo patate non è il massimo, se poi l'alternativa sono i crauti, allora è fatta! :| poi per una vegetariana come me, che non tollera il cetriolo, la vita qui è impossibile: ti mettono crema allo yogurt+cetriolo praticamente ovunque e io non la digerirò mai!

la birra davvero ottima, ho provato diverse qualità. l'importante è non prendere quella strana cosa che ha preso davide una sera da block house, non abbiamo mai capito cosa fosse ma era una birra fruttata, orrenda.

sui dolci forse sono più preparati ma non ho avuto modo di assaggiare molto. 


la gente: mah in linea di massima i berlinesi son sembrati cortesi, cordiali, anche benestanti, quasi rilassati. molti parlano inglese o just a little bit, come dicono sempre e poi ti recitano la divina commedia con una dizione perfetta! ah anche modesti sono questi qui!

il loro comportamento in pubblico, in metropolitana per esempio, è normale: ipod i più giovani, giornale/libro i più grandi. cordiali, gentili, sorridenti o quasi. 

poi tutti e tutte sono fisicamente diversi da noi, gente del sud. nei negozi di scarpe la mia misura è rarissima e le scarpe da donna partono dal 38 ed arrivano normalmente fino al 42/43, immaginate che fette e quanto debbano essere alte le berlinesi! potrei mai sentirmi a casa in un posto del genere? :)


la città: indubbiamente ha un suo fascino, ma un fascino per me nuovo e molto diverso dal quello di città come londra o parigi. è come se fosse frammentata la città, come se esistessero tante piccole città dentro la città.  ognuna con il suo centro, diverso e scollegato dal resto e dagli altri centri. strano, non brutto, solo curioso. strano anche il fatto che in un posto "freddo" come berlino, si ascolti e si balli tanto il tango, così "caldo" e passionale. a guardare le facce pallide dei berlinesi, non sembrano così passionali, poi chissà.

è stato strano, specialmente in metropolitana, essere immersa in discorsi vari, telefonici o di persona, tra berlinesi, e non capire nulla! era solo rumore, brusio di sottofondo. 


cosa porterò con me.

a parte una sfilza di oggetti dello shopping-fetish a cui una donna non può mai rinunciare, e cioè:

1 t-shirt, 1 paio di scarpe, un oggetto tecnologico (nella fattispecie un lettore mp3 piccolo piccolo), dei dischi (di tango ovviamente!), dei cosmetici (cremine varie anti-freddo, anti-tutto!), dei prodotti di cancelleria, una borsa sportiva, un bel po' di materiale di graphic design, dei prodotti alimentari indefiniti, delle birre aromatizzate al limone, all'arancia e una energetica (amichetti, tenetevi pronti!), una miriade di fotografie ('ste macchinette digitali, signora mia, ci stanno rovinando, si fotografano pure le briciole di pane, ogni minima cosa!).


oltre gli elementi materiali di cui sopra, porterò con me:

° il sorriso che mi ha provocato il vedere la macchina per lucidare le scarpe che c'era vicino l'uscita del nostro hotel.

° i corvacci neri: appaiono nelle sere nuvolose e piovose, si appollaiano sui rami secchi degli alberi neri e gracchiano e mi hanno suggestionato molto nel modo di vedere e vivere la città. e poi mi chiedo: ma di giorno, tutti 'sti corvi dove stanno? dove vanno? a lavoro? a scuola? mah!

° il forte e necessario e indigeribile sapore del formaggio all'aglio che mangiavo la mattina a colazione.

° la faccia di davide quando mi ha visto arrossire davanti un disco di tango (che poi mi ha regalato). 

° il modo in cui leggeva il giornale un uomo in metropolitana: con il naso letteralmente appoggiato sulla pagina; mi ricordava mr magoo.

° il prezzo assurdo dei souvenir più tasci: si ponnu tieniri, signora mia.

° vedere il libro di davide sugli scaffali di una grossa libreria: sono soddisfazioni, signora mia, una fa sacrifici per farli studiare tanto e poi ci pubblicano il libro in tedesco.

° la "sveglia di sicurezza" alle 9 del mattino.

° le linee della metro U8 e U2.

° questa notte in aeroporto, che sono certa non dimenticherò facilmente.


sono le 22,47 e oltre a me e davide si è aggiunto 1 uomo, seduto poco lontano da noi. chissà se anche lui passerà la notte qui, si è appena aggiunto anche un ragazzo che si è messo dal lato opposto della sala, e ora io e davide siamo in mezzo. alle 5 credo che la sala inizierà a popolarsi e alle 5,30 potremo finalmente imbarcare i bagagli.

mi chiedo come stiano i miei amici a palermo, la mia famiglia. fusiac, chissà il mio tesoro peloso come sta. silvietta, non la sento da una settimana. chissà cosa hanno deciso per il governo, se ci saranno le elezioni anticipate. chissà che tempo fa a palermo. chissà quanti chili ho preso. chissà quanto mi ci vorrà per smaltirli. chissà cosa succede se adesso mi mangio una polpetta di formaggio e peperone fritta di burger king... chiù scuru i menzannuotti...


ti lascio berlino, mi porto dei rotoli di ciccia sulla panza in tuo ricordo, una grossa quantità di cianfrusaglie, le mani screpolate dal freddo, una valigia in più, piena delle cianfrusaglie di cui sopra.

mi porto il ricordo di una città strana, che da siciliana caliente quale sono, penso si possa godere maggiormente in estate, quando da noi si schiatta dal caldo e qui puoi permetterti i jeans, e stare sulle panchine delle piazze è un ristoro immenso, quando non sei costretto a vivere in un centro commerciale per non morire assiderato. 


e soprattutto, se passo la notte, e l'omino che sta pulendo i pavimenti qui in aeroporto con una macchina a rullocompressore, non mi fa diventare una sottiletta, e se riesco a digerire la cena fritta (anelli di cipolla fritti, patate fritte e palline fritte di formaggio e peperoni), da domani mi metto a dieta: pasta in bianco e latte in bianco, caffè vero e nero e tanti tanti chilometri in bici con pecoranera e il tango dei dischi nuovi sparato nel cervello. continuerò a ballare, a cantare, pedalare, nella mia palermo. umida, sporca, pianeggiante palermo. piena di palermitani che non parlano l'inglese, che non separano i rifiuti, che buttano le cartacce per strada, ma che fanno la spesa al capo, che fanno curtigghio sugli autobus, che trovano un escamotage per usare l'auto anche con le targhe alterne, che cercano connessioni wi-fi a scrocco, che fanno colazione con il panino ca meusa e che sono alti mediamente un metro e settanta. 


lurida, piccola, disorganizzata e splendida, la mia palermo, casa mia.

venerdì 25 gennaio 2008

cronache da berlino. giorno sei




il cielo sopra berlino oggi ci appare fresco, limpido e azzurro con un discreto sole. la temperatura è bassa, non si può stare senza guanti.


il programma di oggi ci vieta di visitare alcun museo, quindi cazzeggio assoluto!

così dopo la solita iperabbondante colazione con panini al formaggio, pane burro e marmellata, croissant e tazze di caffè annacquato e succo di arancia, ci incamminiamo verso la meta: la zona dello zoo di berlino. 


e così vediamo la breidscheidplatz che, rispetto a quello che era descritto nella guida, è una delusione. ma delusione ancora più grande è l'europa center: un centro commerciale, grigio, buio, desolato e di basso livello. tutta la zona intorno invece è molto bella: molti negozi, allegra, viva. persino la stazione della metro è bellissima. e così ci imbattiamo diverse librerie, negozi di dischi e un posto per il faidate creativo che si chiama idee. tante tantissimi strucchiuli bellissimi per fare decoupage, pittura, collane di perline, dipingere i tessuti... inutile dire che anche qui riusciamo a spendere una fortuna in colori e pastelli!


questa lunga strada ricorda molto via libertà di palermo e gli champs elisees di parigi. ci imbattiamo anche in un altro centro commerciale di tutt'altro livello: molto bello, un bel po' caro, che si chiama kadewe. poi si decide di fare uno spuntino intorno alle 15 e ci fermiamo ad esaudire uno dei desideri di davide: il kentucky fried chicken: cosa non si fa per amore! io per esempio ho mangiato un'insalata di krauti abbastanza disgustosa e delle insignificanti patatine fritte! il mio fegato si è poi complimentato con me per la mia buona condotta!


poi giriamo ancora, davide finalmente trova l'edizione tedesca del suo libro in una libreria: ecco esaudito un altro dei suoi desideri! compriamo dei souvernir in giro per questo quartiere molto molto vivo e simpatico. io compro addirittura un doppio cd di tango (ad un prezzo bassissimo!).


visto il pasto salutare e genuino decidiamo che è il caso di fermarci per una merenda e ci spariamo un secondo catenone locale: dunkin donuts, dove io prendo una ciambella con crema di nocciole (che non è manco lontanamente simile alla nutella e che non ha il buco! che m**chia di donuts è?!), e da bere prendiamo due drink freddi terrificanti: una sorta di sguazzone con ghiaccio, caffè e  lontano aroma di nocciole e latte e... non so cosa altro ci fosse, ma era orribile! dunkin donuts: bocciato!


poi ancora un po' in giro, ancora shopping qua e là e poi... si torna verso casa, verso alexanderplatz, contando di mangiare da nordsee e invece... chiude alle 20! ripieghiamo su un posto piccolo che fa roba africana: davide kebap e io felafel, il tutto irrorato da un'ottima berliner ma condito con eccessiva cipollazza cruda! non la dimenticherò facilmente!


si torna in hotel, l'ultima notte, compatto i bagagli: abbiamo comprato tantissima roba! sono soddisfazioni signora mia! domattina dopo la solita straripante colazione, lasciamo l'hotel, sperando di poter lasciare i bagagli qui, e andremo nella zona a nord est a cazzeggiare fino a quando, stracotti, non andremo (dopo aver preso i bagagli) in aeroporto a passare la notte, fino alle 5,30 del mattino, ora del check in, aspettando il volo delle 7,30 per palermo. sarà una lunga notte, che impiegheremo lavorando, leggendo... magari scrivendo un po'... 


adesso penso a domani: l'ultimo giorno qui, e non mi dispiace affatto tornare a casa! calduccio, la mia fusilla, la solita vita, certo non c'è più un governo, ma sono particolari irrilevanti!

giovedì 24 gennaio 2008

cronache da berlino. giorno cinque

oggi il sole non si è visto. poca luce sin dal mattino.

dopo aver scambiato due chiacchiere su berlino e sul tango a berlino con una ragazza incontrata in hotel (di bari), decidiamo di muoverci verso il museo giudaico, nella zona stadmitte (la stessa di ieri).


entriamo al museo, metal detector, prezzo equo rispetto a quello che si trova all'nterno. l'edificio molto bello di daniel liberskin (si scriverà così?). una parte concettuale bella se vogliamo. una parte con documenti molto bene allestita. insomma emozionante, ma forse un po' troppa roba. prendiamo persino un espresso all'interno che non è ovviamente bevibile! 


per non abboffarci come ieri decidiamo di saltare il pranzo, vista la colazione abominevole (uova strapazzate, pane, formaggi, succhi di frutta e caffè orribile, croissant), e per riposare i piedi stanchi ci fermiamo in uno starbucks a prendere lui una cioccolata calda (un latte appena macchiato di cacao!) e io un frappuccino all'espresso (quasi abominevole anche quello ma almeno dissetante).


un po' di cazzeggio e shopping in zona stadmitte e poi ci spostiamo in zona potsdammer platz per visitare la neue nationale galerie. il progetto di mies van de rohe davvero bello. l'allestimento sublime, molte opere di arte moderna belle, interessanti di artisti importanti (da picasso a mondrian, da otto dix a klee, da kandisnky a grosz). 


usciamo e restiamo in zona potsdam per cercare un posto dove cenare e optiamo dopo qualche giro, e complice la stanchezza, per pomme de terre (che sempre patata vuol dire, ma in francese), un posticino tristolino dentro il centro commerciale della zona. alle 18 praticamente ceniamo, io con una baked potato + panna acida e gli indigeribili cetrioli, e davide con una varietà di wurstel e patate fritte. irrorato da una buona birra bionda e accompagnato da delle country potatoes... ottime ma troppe!


da saturn facciamo una capatina e davide mi regala un disco di tango :)


lentamente, in metropolitana, stanchi stanchi ci dirigiamo verso l'hotel e alle 20 siamo già in pigiama... connessi al web per aggiornarci con gli amici, su quello che avviene in italia ed enza mi dice che sta per cadere il governo?

manco una settimana e mi cade il governo!? per fortuna che domenica torniamo... 


ore 22.00 alcuni aggiornamenti:

- ho saputo da zia stella che fusiac ha devastato le mie foto appese in casa: devo ricordarmi di strapazzarla (di baci) appena torno!

- berlino è piena di italiani! ovunque e da qualunque parte d'italia. gli italiani sono innamorati di berlino... è bella sì, ma io non credo lascerei la mia bedda sicilia per la grigia tedeschia!

- non ci sono gatti o cani in giro... non per strada, sarà a causa del freddo? oppure perché qui sono tutti perfettini?

- tante tante bici, di ogni tipo, e la gente va sempre. i tedeschi non sono tutti biondi, non tutti parlano l'inglese.

- i cd (vergini) costano molto poco ma i dvd no.

- la cucina buona: patate a tignité! buona birra a fiumi e prezzi giusti.

- qui c'è h&m e questo è segno di grande civiltà! a palermo chissà quando! - qui mc donalds non se lo ca*a nessuno perché ci sono troppe alternative superiori e meno care.

- la bibita analcolica nazionale è l'apfelsaft=succo di mela: qualcosa di orribile che sa dello shampoo alla mela verde tanto pubblicizzato negli anni ottanta.

- tanti e grandi centri commerciali dove puoi passare intere giornate, interi weekend senza rendertene conto!

- molta gente, uomini e donne sono proprio belli! tedeschi, africani, asiatici... molte belle facce su molti bei fisici! sarà l'aria fresca che li mantiene così bene? ah ho capito: sarà la bicicletta! :)

- i mezzi pubblici funzionano una meraviglia e ci sono pochissimissime moto in giro.

- nei bagni pubblici scorre l'acqua calda e non manca mai il sapone o la carta igienica o le salviette.

- ultima osservazione nevrotica di oggi: osservando la gente in metropolitana, hanno tutti (quasi tutti) delle belle mani. certo non posso dire lo stesso per i denti e il sorriso (altra mia fissazione), ma le mani sono quasi tutte con dita lunghe e pulite. tutti pianisti? :|


ad oggi non è stato rilevato alcun negozio di giocattoli o di forniture per animali.

mercoledì 23 gennaio 2008

cronache da berlino. giorno quattro



la città sotto il cielo di berlino questa mattina ci appariva grigia, ma dopo alcune ore il sole è venuto fuori.

dopo esser passati al media markt per cambiare il microfono di davide e per prendere un caffè italiano, ci avviamo in metro verso stadmitte, la zona del check point charlie. visitiamo il museo. emozionante, un po' caro in realtà. ma ben allestito, ben documentato, a tratti divertente, a tratti drammatico. solo un po' "trappolone per turisti", compreso lo shop. comunque bella esperienza, fosse costato un po' meno sarebbe stato più equilibrato.


facciamo una pausa pranzo presso un catenone locale del cibo. io mi esibisco nello stesso panino di ieri, con i semi di zucca e dentro formaggio pomodoro e l'orripilante cremina acida. davide si esibisce in replica in una snitzel. rimanendo nuovamente deluso.


ci avviamo presso il museo della comunicazione. costo del biglietto di ingresso basso, ma nonostante dentro ci sia esposta molta roba ed esposta anche bene per me rimane un'esperienza fredda. il visitatore non si sente coinvolto più di tanto, forse perché tutte le descrizioni sono solo in tedesco. gli allestimenti e le strutture e il palazzo che lo ospita sono davvero molto molto belli. insomma al contrario del museo del check point charlie, questo posto è stato allestito con più soldi ma è meno coinvolgente. pazienza. un pacco su due in un giorno non è male!


vista la zona di stadmitte veramente bella, e più viva secondo me rispetto a quello che ho visto sino ad ora, ci tuffiamo nello shopping, comprando cazzatelle e souvenir di infimo livello. ma i nostri amici ci vogliono bene e capiranno! : )

lì in zona ci infiliamo alle gallerie la fayette: meno belle di quelle di parigi ma ci fermiamo a bene un caffè italiano in un bar gestito da un giapponese... e anche qui mettono su una musica di tango. e il mio piedino ricomincia a muoversi, la mia faccia ad essere ridicola. pazienza: è incontrollabile.


torniamo dalla friedrichstrasse ad alexanderplatz sportivamente a piedi, per vedere alcuni negozi turistici della zona e tornare in camera per una pausa-lavoro.


il programma della serata prevede di tornare da block house, lo stesso posto di ieri sera, perché aveva nel menù (anche il menù in italiano!!!) una serie di cose interessanti e l'ambiente ci è piaciuto parecchio e anche il cibo.

infatti anche stasera block house non ci ha delusi, buonissima la mia garden potato ovvero una patatona cotta al forno con sopra panna acida e fughi freschi e circondata da verdure croccanti saltate in padella, il tutto accompagnato dal pane che è la specialità della casa: all'olio di aglio! se passo la notte, forse prima di partire ci torniamo. il servizio ottimo, il caffè espresso orribile, i camerieri molto carini e gentili. highly recommended! :)


ha ripreso a piovere. speriamo domani di vedere ancora il sole. il programma prevede una visita alla neue nationalegalerie e al museo ebraico. per il resto cazzeggio puro.


abbiamo trovato oggi il primo negozio di biciclette, belle e care. non si notano in giro negozi di giocattoli, e neanche negozi di strumenti musicali. interessanti le librerie (peccato abbiano principalmente testi in tedesco!).

Etichette: , , ,

martedì 22 gennaio 2008

cronache da berlino. giorno tre


il cielo sopra berlino oggi ci ha sorriso. abbiamo visto stracci d'azzurro e questo mi è bastato per vedere la città con un occhio diverso. addirittura le due ciminiere davanti l'hotel/hostel sembravano più simpatiche. la temperatura si è abbassata un bel po' ma in compenso ha smesso di piovere.


vista l'opportunità non difficilmente unica di vedere un po' di cielo e addirittura il sole (ma solo per pochi e rapidi istanti), decidiamo di andare a visitare la torre della televisione, alta 207 metri, da cui si può ammirare berlino dall'alto. a parte le classiche foto panoramiche e l'idea un po' più chiara della situazione urbanistica di berlino, i nove euro e mezzo pagati per l'ingresso sono stati un furto. sia perché abbiamo aspettato oltre mezz'ora il turno per salire al caffè della torre, e poi perché, giunto il nostro turno della gente indigena ha scavalcato la fila lasciandoci ancora ad aspettare. abbiamo preso le nostre giacche e siamo andati via senza vedere il ristorante: sparagnamu!


ci dirigiamo verso posdammer platz, e andiamo a vedere il berlin filmmuseum billy wilder. un posto davvero bello, allestito benissimo, affascinante e pieno di informazioni, documenti di ogni tipo sul cinema tedesco. da sottolineare che si tratta di una sorta di mausoleo di marlene dietrich (sarà scritto giusto?), però molto interessante. bella la parte sui personaggi dei film di fantascienza e la sezione dedicata alla televisione dalla sua nascita ai giorni nostri.


quando usciamo dal museo del cinema sono quasi le 16 e decidiamo di pranzare al volo dentro il centro commerciale lì vicino (di cui adesso non ricordo il nome). io prendo un panino con sopra e semi di zucca e dentro formaggio, pomodoro, lattuga e una qualche salsa orripilante. davide un panino con una fetta di carne di maiale spessa tre centimetri, e ci mette sopra anche della senape. io lo guardo disgustata mentre lui dice che è la cosa più buona che abbia mai mangiato in questi due giorni a berlino. beh, punti di vista.


vista l'ora e considerando che oggi ci siamo sparati due attrazioni, decidiamo di passare un'altra parte di pomeriggio a cazzeggiare per negozi e poi tornare in camera per un riposino.


per la cena, andiamo sempre in zona alexanderplatz e troviamo e proviamo un posto ottimo: si chiama block house. posto molto carino, ambiente cordiale e professionale, piatti belli e buoni e prezzo nella media. ci torneremo!


domani contiamo di vedere il check point charlie e il museo ebraico.

il cielo questa notte è aperto, mai nero, è solo blu. si vede la luna piena che illumina la città. l'aria è davvero fredda e le nuvolette di fumo accompagnano le nostre chiacchiere per strada... tante biciclette parcheggiate dormono... fiamma, se ci sei, giuro di non riportarti via, ma almeno... parliamone!


ps. grazie zietto... che badi a fusilla quando i genitori viaggiatori non ci sono... ;)


Etichette: , ,

il cielo sopra berlino


21 gennaio


il cielo sopra berlino neanche oggi ci accoglie con un sorriso.

facciamo la nostra prima colazione qui in hotel/hostel. non male ma non eccellente. davide oltre al thé e al croissant, e al panino con il salame assaggia una polpetta verde: maiale e uovo. ottimo per cominciare la giornata.


come prima cosa fuori di qui, ci procuriamo un abbonamento di una settimana per tutti i mezzi, quindi comincia il grande shopping! facciamo un lungo giro dentro il centro commerciale alexa nell'alexanderplatz appunto. grandi catenoni della moda e del cibo. alta temperatura all'interno. fuori piove, continuamente e piano piano.

ma il ciclista tedesco non demorde e della pioggia se ne frega.


si pranza fuori dal centro commerciale ma nel catenone northsee. non male. 

poi ci muoviamo verso posdammer platz, dove troviamo un monumento, una scultura, fatta da due bici ricoperte di luci al neon, su uno specchio d'acqua.

dopo un lungo giro sotto la pioggia troviamo finalmente un centro commerciale e ovviamente, ci catapultiamo dentro.

c'è una fontana simpatica all'interno, che ci ricorda quella di eurodisney nella zona di alice nel paese delle meraviglie.


beviamo un caffè e una cioccolata calda orribili, giriamo e firriamo e alle 18,30 andiamo a vedere un film in 3d dentro l'imax cinema, presso il sony center: esperienza davvero bella. con gli occhialoni treddì, per otto euro e cinquanta ti catapultano nel mondo sottomarino per quaranta minuti... impressionante davvero, peccato non si capisse un piffero della voce narrata: tutto tetesko! pazienza.


uscendo ci dirigiamo verso casa, ovvero verso alexanderplatz e ci infiliamo dentro un ristorante tipico che stavolta sceglie davide. devo dire che il clima all'interno è davvero carino e caloroso, ma la cosa davvero bella di quel posto è stato il fatto che ad un certo punto hanno messo su della musica tanguera. ho sorriso e mi è venuta voglia di ballare.

davide non ha apprezzato molto il suo snitzel, e io neanche il mio pane nero con sopra tre (e dico tre) uova fritte e delle spezie a caso... non ce l'ho fatta a finire tutto, ho mollato e non ho neanche finito la mia berliner biere, che non era affatto male.

ci sforziamo, visto che siamo in vacanza, di mangiare dello strudel di mele, accompagnato da gelato alla vaniglia. medio anche questo. 


torniamo in hotel/hostel, sbagliando l'uscita della metro e allungando un po'.

attiviamo il wi-fi per la connessione internet e si viene in camera a lavorare un po'.

adesso, dopo una calda doccia, si va a dormire.


domani contiamo di vedere uno dei musei del cinema, quello di posdammer platz, e se ci arriviamo il museo ebraico e magari il check point charlie.


nessun avvistamento di fiamma. ho pensato a fusiac, il mio piccolo mostro, chissà quale delle due ziette è andata da lei. 


spero berlino domani ci regali un po' più di luce, visto che chiedere il sole mi pare un po' troppo. rilevata una discreta presenza di italiani. 

Etichette: , , , , ,

lunedì 21 gennaio 2008

cronache da berlino. giorno uno

domenica 20 gennaio


stanza 727

15.54 ora locale.

berlino ci accoglie con la pioggia.

non fa molto freddo, ma il cielo è grigio cupo e cade una pioggia che dalle mie parti si chiama "assuppaviddani", e si dice che faccia taaanto bene all'agricoltura.


siamo arrivati in questo ostello in bus+taxi, per una cifra ragionevole.

partendo da palermo con il sole alle 10.45 siamo atterrati alle 13,20 come da programma ma abbiamo aspettato una decina di minuti chiusi dentro l'aereo perché si erano gelate le porte e non si potevano aprire.

i passeggeri palermitani a bordo hanno cominciato con un vasto repertorio di luoghi comuni sul comportamento dei siciliani all'estero, ma finalmente poi ci hanno fatti uscire e non sono stata più costretta ad ascoltare 'ste strunzate.


davide sta riposando tra le bianche lenzuola di questa bianca camera di circa quattro (facciamo sei va) bianchi metri quadrati.

l'arredamento proviene da ikea, e affacciandoci dalla nostra finestra al settimo piano si vede una sorta di casermone color rosso mattone, con quelle che credo siano tante altre camere come la nostra. 


ad un certo punto della giornata, dopo aver riposato, credo che andremo a fare un giro ad alexander platz e cercheremo un posto dove cenare. 


se la devo dire tutta, ma tutta tutta, la mia prima primissima impressione su berlino non è proprio positiva. non so se dipende dalle alte aspettative che ho, oppure da una serie di fatti casuali che mi hanno accolto qui (vedi il malotempo, il tassista analfabeta e la bianca stanza nel casermone). 


andrà meglio, magari a pancia piena, e magari appena vedrò un po' di vita muoversi in giro. è domenica, la gente cosa fa? 

davide intanto già russa, io vado a fare una doccia... sarà una lunga serata!


chissà il mio piccolo demone felino cosa fa. chissà se pensa che la sua perfida mamma l'ha abbandonata ancora. chissà se sta devastando il servizio da té etnico che ho incautamente lasciato sullo scaffale. chissà...



ore 22.00 ora locale.

dalla stanza 727.


alla fine questo pomeriggio mi sono appisolata per svegliarmi con davide dopo le 18.

ci siamo mossi verso l'alexander platz, alla ricerca di un posto dove cenare.

dopo un bel giro al buio, nelle strade quasi deserte, con tanti tantissimi corvi enormi nero-grigi sugli alberi spogli e grigi, decidiamo democraticamente di fermarci in un posto dove ci fosse una speranza di cena dignitosa anche per me, che da una decina di anni ho deciso di non mangiare nulla che abbia o abbia avuto dei genitori.

entriamo dunque in un posto che tradotto in italiano sarebbe "la casa della patata, n°1". ho mangiato delle ottime verdure saltate, gustose, calde, irrorando il tutto con una birra un po' tosta, ma buona.

ma la cosa che mi chiedo è: ma a palermo, un posto chiamato "la casa della patata" quanto camperebbe? ci chi andrebbe? non sarebbe affatto cool! devo ammettere che da questo punto di vista, i tedeschi sono un popolo superiore. le patate si possono cucinare in tantissimi modi diversi e sono sempre ottime, puru sbattuti o' muru! ma forse i tedeschi questa ricetta ancora non la conoscono...


sulla strada del ritorno, constatiamo che c'è davvero poca, pochissima gente in giro, eppure è domenica sera! ipotizziamo di essere allo scuro circa una notizia di una guerra batteriologica, ma presto abbandoniamo questa ipotesi, restando senza una risposta.


constatiamo anche che non fa affatto freddo, che ci saranno circa una decina di gradi e che, nonostante la pioggia, alcuni girano in bici di sera per queste strade deserte. notiamo anche molte bici parcheggiate... cerco silenziosamente anche fiamma, ma fino ad ora, nessun avvistamento. mi dico che magari è venuta a stare qui, che ci sono tante tante bici e le piste ciclabili... questa è una bella città per le biciclette, e anche la mia fiamma aveva certamente i suoi sogni nel cassetto e il desiderio di una vita migliore.


tornando verso l'ostello, prendendo come riferimento un paio di ciminiere che stan qui di fronte, continuiamo a contare tanti tantissimi corvi: questi enormi uccelli sembrano i frutti immobili su questi alberi secchi. dormono? sotto la pioggia? 


e ora che siamo in camera, davide legge ed io qui, indossando un pigiama improvvisato, con l'ipod nel cervello che suona, manco a dirlo, il tango.

e mentre digito sulla tastiera del mio bianco ibook (in pendant con il resto della camera!), mi soffermo sui momenti che più mi emozionano e faccio le mie facce assurde e appassionate e il mio piedino si muove e chiudo gli occhi e quando li riapro vedo lo sguardo di davide da sopra il libro, che mi osserva e rido, e ride anche lui.


penso che domani, visto che i musei sono chiusi, si potrebbe pensare a fare un po' di shopping, e visitare il sony center. 

spero che domani riuscirò a vedere berlino con la luce del giorno. 

se spuntasse un po' di sole non sarebbe male : )


mi metto a dormire, pedalerei se avessi una bici qui. ma pedalo metaforicamente verso la giornata di domani... curiosa di conoscere paesaggi e luoghi nuovi, e respirare l'atmosfera sotto il cielo di berlino.







Etichette: , , , ,

sabato 19 gennaio 2008

vigilia di una partenza



la valigia è quasi pronta.

mancano le ultime cose.

la solita sensazione di dimenticare qualcosa di importantissimo!


chissà quanto freddo ci sarà.

sono molto contenta di fare questo viaggio fuori stagione, sono curiosa di conoscere una nuova città.

ma sono dispiaciuta, da madre snaturata quale sono, di lasciare la mia peste pelosa qui.

zia stella e zia enzina baderanno a lei, ma mi mancherà.

certo riposerò, dormirò, magari guariranno le ferite che mi ha procurato...

però la mia piccola gatta pazza resterà qui ad aspettare la sua mammina e a devastare la casa. potrei lasciarle accesa la musica tango per tutto il tempo... ma forse peggiorerebbe il suo stato psichico, o forse si appassionerebbe!


ieri sera siamo stati a vedere il concerto di ferruccio spinetti e petra magoni, bello. emozionante. divertente. davvero bravi, e simpatici.

e mi sto convincendo che i candelai mi abbia stregato come posto, perché esattamente una settimana prima mi assalì la febbre del tango, e ieri sera esco da lì con lo spinno di suonare il contrabbasso! ma che mi succede?

forse la mia vita ha bisogno di ritmo e di musica, da ballare o suonare!

intanto il contrabbasso è uno strumento enorme di suo, figuriamoci accanto a me che enormità deve sembrare! ma prima o poi... 


questa mattina ho preso la bici e sono certa, certissima di averlo fatto ancora: faccia da ebete e balletto mentre pedalavo! ma pazienza... al massimo roberto alajmo mi infila nel suo prossimo repertorio dei pazzi di palermo.


è quasi tutto pronto, manca poco, davvero poco e domani i miei piedi batteranno il tempo del tango in terra germanica... 


pedalo verso la serata, e verso questo viaggio nella terra dei crauti e delle sarciccie (bleah!). per fortuna troverò dell'ottima birra!

hic!


Etichette: , , , , ,

venerdì 18 gennaio 2008

londra è sempre più vicina

il programma della giornata di oggi mi portava a pensare che sarebbe stata dura riuscire a fare tutto.

mi sveglio presto, colazione, telefonate mattutine di lavoro.

inforco la mia bici nera (fiamma, non ti preoccupare, non prenderà mai il tuo posto nel mio cuore!), cuffiette nelle orecchie e via...


un sole tiepido mentre pedalo, e se mi fermo diventa proprio caldo e sempre quella sensazione nello stomaco, quella vibrazione, quel ritmo... sono certa di aver ballato mentre pedalavo, e di aver fatto delle facce assurde, buffe... ne ho quasi visto il riflesso nei volti delle persone che incrociavo!


sbrigo diverse commissioni, buongiorno dottoressa di qua, mi metta una firma di là.

la mattina scorre tra un pezzo di tango e scartoffie da compilare; è il momento di tornare verso casa, inizio a scatenare pecora nera (visto fiamma, non le ho dato un nome bello come il tuo!), fa freddino, metto il giubbotto, un berretto anche... il sole dov'è? inizio a pedalare verso casa... plik, ciaf... ecco lo sapevo: piove! socchiudo gli occhi e pedalo... e...

che fosse bello ascoltare il tango lo sapevo già...

che fosse bello pedalare sotto la pioggia lo sapevo anche...

ma la delizia che ho provato pedalando sotto la pioggia con il tango nelle orecchie era tutta nuova.

una vera, splendida delizia.

mi sono divertita, mi sono docciata, ho preso freddo, ma è stata un'emozione nuova.


e le viuzze del centro storico riflesse sulle balate bagnate, quasi a suggerire una città che vive sotto di noi, una città riflessa, sotterranea, sotto una lastra di vetro, dove tutto è sottosopra, una città con il tango in filodiffusione: una città affascinante, dove la gente si sposta, e va a lavoro, ballando, sorridendo... ed altra gente nel frattempo suona ovviamente!


in tutto questa visione surreale della città, con tutta la poesia che vogliamo, io mi chiedo come diamine sia possibile che stamattina c'era un sole quasi estivo, e poco dopo freddo e pioggia e poi di nuovo sole, e ora di nuovo cupo.

tutto questo rapido mutare mi fa pensare al clima londinese. in ogni stagione a londra ci sono le 4 stagioni ogni giorno.


e scivolo sul luogo comune, nell'ambito del surriscaldamento del globo terrestre, e sul fatto che non ci sono più le mezze stagioni, signora mia!


ma il ciclista se ne frega, infila nello zainetto l'impermeabile e monta in sella.

tango nelle orecchie e pedala... felice, con la faccia da ebete, e un ritmo dentro lo stomaco... pedalo...


Etichette: , , , ,

giovedì 17 gennaio 2008

riepilogo delle puntate precedenti


è il diciassette gennaio, e ho deciso di cominciare a scrivere, anzi ho deciso di pubblicare quello che ho da dire, perché in realtà scrivo sempre e da sempre. 

e comincio con una panoramica di quelli che sono stati gli eventi significativi dello scorso anno.


punto uno: ho fatto tanti tanti lavori: ho finito il lavoro in orsa, ho iniziato 1 lavoro con "mr. headegg", ho firmato 2 contratti con l'università, ho fatto dei lavori freelance interessanti, e ho fatto la mia prima docenza.

ho provato il brivido di lavorare in fabbrica per poi fuggire... ma il mio conto in banca continua a piangere nonostante tutto! ho conosciuto persone importanti per la mia vita, persone care e speciali. ho avuto dei capi pazzi! 


punto due: e la musica? mi sono innamorata della musica di allevi e bollani, piano solo, armonia e ritmo. emozione, emozione pura!


punto tre: lo scorso anno io e davide abbiamo adottato fusiac: grande tenerezza, emozione e responsabilità. felicità, pelo e fusa, e braccia e gambe devastate dai suoi morsi e graffi, tanto da pulire e tanta, tanta pazienza, perché educare un figlio non è mica un compito facile... figuriamoci educare un demone felino come lei: mission impossible! ma io la adoro, per il suo carattere feroce e selvaggio, per le sue coccole sotto le coperte e per il suo sguardo vispo e stronzo! lascia segni indelebili sul cuore e sulla pelle. ah sbrindolina! e pensare che fino a pochi anni fa odiavo i gatti.


punto quattro: la mia prima nipotina, il 29 giugno è venuta al mondo. io e la sua mamma dividevamo il banco a scuola, in seconda media. la mia splendida nipotina samira, figlia della mia amica da sempre e per sempre con me, nonostante gli anni, i chilometri che ci dividono, le scelte di vita, e le difficoltà di ogni giorno, basta guardare il cielo la notte, o sentire una canzone...


punto cinque: mi futtieru a bicirietta! ferita enorme, metafora dell'insicurezza del quotidiano! la mia splendida fiamma, il mio rottame con 2 ruote, rapito, rubato! seimila chilometri insieme, sotto il sole e la pioggia, nello smog. cantando insieme, lavorando insieme, lo shopping e le uscite di sera. sparita, rapita o fuggita via... chissà dov'è adesso... fiamma se mi leggi... torna, prometto di gonfiarti le gomme e di pulirti ogni tanto, di cambiare le spazzole dei freni e di cantare a bassa voce... fiamma se mi leggi... torna da me!


punto sei: ho vinto il secondo premio di un concorso fotografico! ho iniziato a cazzeggiare, ad appassionarmi alla fotografia, a sperimentare, giocare, e mi sono lanciata... e sono piaciuta! sono soddisfazioni, signora mia!


e alla vigilia di un viaggio a berlino, eccomi qua, per scrivere, se possibile, un diario in diretta. 


ma prima un aggiornamento sul 2008: è cominciato da poco ma già alcune cose importanti sono successe: 

una proposta di lavoro che mi avrebbe portata in egitto, che ho rifiutato per vari motivi e che mi ha fatto pensare a tante cose.

una febbre, folgorante, improvvisa, per il tango. mi è bastata una serata ai candelai, a guardare della gente ballare e... click! qualcosa è scattato, il mio piedino ha iniziato a muoversi a tempo e dentro il mio cervello un desiderio, uno "spinno" improvviso e ardente di ballare, di imparare... di scatenarmi guancia a guancia con davide (spero), con gli occhi socchiusi... non mi spiego cosa sia successo ma... è successo e non riesco a togliermi questa febbre di dosso, ed è bellissimo!


intanto pedalo, vado verso il proseguimento della mia giornata in bicicletta, sotto la pioggia oggi, accompagnata da una colonna sonora tanguera... per sentire quel brivido in più.





Etichette: , , , , ,