chiarapedala

il mondo visto da una bicicletta. in continuo movimento armonico, anche come metafora, come filosofia di vita. e canto e pedalo e vivo la città con una colonna sonora ogni giorno diversa. e la città ha ogni giorno una faccia diversa... io pedalo, e comu veni si cunta...

martedì 26 febbraio 2008

parentesi che si chiudono

è un momento importante questo.

degno di nota.

tra poche ore alcune cose cambieranno, per me e non solo.

questo pomeriggio finirà il master, ci saranno gli esami finali.

una parentesi della mia vita che, almeno per il momento, si chiude.

uno dei quattro lavori che faccio al momento, pare volgere al termine.

da più di un anno mi occupo di questo master e, giuro, ho dato tutto, tutto tuttissimo.

e, giuro, ne sono fiera, felice.

ho conosciuto tante persone importanti, nel bene e nel male.

ho imparato molte cose.

ho faticato molto, a volte, e mi son divertita molto, altre.

ho corso più veloce della luce, da un lato all'altro della città, in sella ai miei due velodestrieri (fiamma, visto che ti penso sempre?).

ho fatto le file alla posta, con il tango sparato nel cervello.

ho preso dei cazziatoni a volte gratuiti.

ho recitato delle parti non mie, e mi sono stupita scoprendomi grande attrice.

ho aspettato a lungo (e aspetto ancora) i soldi, faticosamente sudati.

ho capito, nonostante le difficoltà economiche affrontate, che le soddisfazioni sul lavoro, anche se a volte velate dalle gerarchie, sono importanti e fanno bene allo spirito. molto bene.

questi riscontri positivi, in termini di affetto, solidarietà e pacche sulle spalle, mi hanno dato la forza di andare avanti, di non mollare, di non fanculizzare il sistema, di stringere i denti, di crederci, e crederci ancora.

mi hanno dato la forza di pedalare per chilometri e chilometri, su e giù per la città.

il mio ruolo ufficiale è stato quello di tenere a mente TUTTO.

e di rompere le balle professionalmente a docenti, coordinatori, allievi, direttori.

devo dire che il ruolo di scassacazzo gentile mi riesce bene.

con il sorriso sulle labbra si riescono ad ottenere grandi risultati, e anche con molta caparbietà, ammetto.


si chiude un capitolo o forse un paragrafo della mia vita professionale.

non so se la storia continuerà. non dipende solo da me.

domani certamente riposerò le mie stanche membra.

dopodomani non so bene.


mi piacerebbe rifare un'esperienza del genere, ma stavolta ho bisogno di più rispetto per me, da parte mia e da parte degli altri.


ma si vedrà...

intanto mi concentro sullo sprint finale di oggi.

voglio che tutto si concluda al meglio. ci tengo molto. moltissimo.

voglio che tutti siano soddisfatti, e lo sarò anche io.


e da domani, quello che sarà, noi saremo... (ricordi sely?)

io pedalo... e pedalando, ballo il tango... e sorrido, perché oggi è primavera...

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sabato 16 febbraio 2008

la prima volta

lo desideravo da tanto. è normale alla mia età, è anche naturale vista la necessità nata nelle ultime settimane.

ho aspettato. ho aspettato prima di fare il passo.

c'era imbarazzo ovviamente, era la prima volta e non sapevo come muovermi. avevo paura di essere goffa, impacciata. 

poi è arrivato lui. appena conosciuto. me lo ha chiesto con un sorriso.

io non sapevo che fare. lo volevo, ma mi sentivo incapace.

complice la birra bevuta a cena, e la musica splendida e coinvolgente di sottofondo.

complice il luogo con quell'atmosfera surreale.

sorridendo ho avanzato incerta verso di lui, che mi ha avvolta in un abbraccio e abbiamo cominciato.

ho chiuso gli occhi, ho respirato per rilassarmi.

chiudendo gli occhi la musica mi entrava sempre più dentro e la sentivo scorrere fin dentro le vene.

ho accostato il mio volto alla sua spalla, respiravo e ascoltavo e gli occhi restavano chiusi...

abbiamo iniziato a muoverci, prima lentamente, poi quasi a volteggiare avvolti da quella musica, quell'atmosfera.

so che è durato pochi minuti, ma è stato così bello che mi è bastato.

e di notte ho continuato a ballare, e stamattina continuo a ballare.

dentro di me ballo ancora avvolta da quell'atmosfera.

è stata la prima volta in assoluto.

è stato con marco, appena conosciuto.

è stato emozionante e travolgente, ballare il tango per la prima volta.

venerdì 8 febbraio 2008

ultimamente leggo molto

negli ultimi anni, oltre i libri, in viaggio o a letto, ho imparato a leggere molto altro.


a parte leggere rosalio la mattina al posto del giornale quotidiano.

a parte le etichette dei prodotti di bellezza in bagno.

a parte la data di scadenza sui cibi prima dell'acquisto.


ho imparato a leggere sull'espressione degli sconosciuti che mi incontrano per strada, mentre cammino, il loro stupore mentre mi guardano.

stupore a volte positivo a volte negativo. stupore comunque.

la loro curiosità veloce e silenziosa sui loro volti.

come se uscisse dalle loro teste un balloon, come in un fumetto.


ho imparato a leggere l'asfalto.

andando in bici una piccola imperfezione dell'asfalto può farti molto male.

può farti anche cadere.

allora leggo l'asfalto prima di passarci in bici, a volte evito le buche, quando non posso evitarle ci passo sopra, ma con consapevolezza. il miei occhi dicono al resto del corpo di prepararsi al colpo, che viene assorbito e attutito. peccato non poterlo comunicare anche al nero velo-destriero, che inevitabilmente subisce e a volte si sfascia un po'.


ho imparato a leggere i volti degli automobilisti.

agli incroci, guardo dentro l'auto che sta per mettermi sotto per capire se chi guida è presente o impegnato al telefono o in pensieri interiori.

il mio comportamento varia a seconda del risultato della lettura, dell'interpretazione che avviene nel giro di attimi, frammenti.

se è il caso suono il campanello a ritmo di tango, o canto all'automobilista che ci sono anche io.


ho imparato a leggere tra le parole di routine con i miei genitori, una dimostrazione di affetto timida.

in un "tiservequalcosadaeurospin" leggo "ci fa piacere farti piacere" :)


ho imparato a leggere dal pomodorino in cottura che mi è esploso in faccia oggi che è meglio non distrarsi mentre si cucina!


leggere al di là delle parole.

e se fossi dislessica?


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mercoledì 6 febbraio 2008

menomale, passò carnevale!






corbezzoli è passata anche questa!

dopo aver mostrato il massimo del disinteresse per l'evento carnevale, si improvvisa un costume per partecipare ad una festa a tema.

ok ok, facciamo una cosa diversa per una sera, ed è solo una volta l'anno... ok.

poi.

ci prepariamo dunque.

i maschietti travestiti da numero uno di due importanti fumetti.

enzina supergirl in uniforme per una sera (di solito va in giro in borghese).

ed io, immersa e improvvisata nei panni di pucca.

pucca ahimè è un personaggio recente. arrivato in italia da circa tre anni e legato al mondo dei cartoon e dei fumetti ma solo per gli adolescenti.


svantaggio: alla festa quasi nessuno indovinava la mia maschera.

vantaggio: improvvisare il costume è stato rapido, indolore (o quasi) e, soprattutto, economico.


si va alla festa, si balla, si beve un po', si chiacchiera, si salutano volti più o meno noti, o vagamente noti, o colleghi di costume.

enza viene salutata un centinaio di volte, non solo perché è molto famosa nell'ambiente fumettistico locale, ma anche perché la sua uniforme le dona davvero tanto, e giuseppe giura che l'anno prossimo enza si travestirà da suora di clausura (e resterà quindi a casa?).


i nostri maschietti ricevono addirittura una nomination per il premio dell'abito più trash, ma vengono spiazzati dalla principessa rosa (era in realtà un orribile principesso!) :(


premi, votazioni, vuccirìa, la serata volge al termine e anche l'ossigeno in sala.

abbandoniamo il locale, pigliamo una botta di freddo niente male, passiamo a mangiare al volo un cornetto alla nutella notturno e a casa finalmente!


momento relax, sono le 2 di notte passate. evviva il pigiama caldo, evviva il latte detergente... faccio 2, 3 passate, strofino sempre più.

una passata di gel schiumoso, un'altra di latte detergente, un gel-scrub struccante... niente!

niente di niente!

le mie guance rosse di vernice sono ancora lì.

mannaggia a quei cosmetici che pubblicizzano, che durano 56 giorni...

e poi da idiota un rossetto può mai essere messo sulle guance?

forse c'era scritto piccolo piccolo la controindicazione "sulle guance dura 78 giorni"...

mah non ho guardato.

non ci ho pensato.

domani come faccio ad uscire di casa?

un po' di rossore potrebbe essere giustificabile, ma dei tondi perfetti?


per fortuna il fato interviene ancora una volta in mio soccorso, e sto male e non metto quasi piede fuori casa! le 56 ore stanno passando, posso ancora strofinare tutta la notte. magari domani i tondi di vernice sulle mie guance saranno un po' sbiaditi...

magari...

o posso scendere un attimo dal ferramenta quaggiù a chiedere un po' di acqua raggia... -_-

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martedì 5 febbraio 2008

ero jimmy, oggi porto i tacchi.

da bambina volevo essere maschio.

e volevo chiamarmi jimmy, come il bambino della casa di pony, nel cartone animato candy candy.

tenevo sempre i capelli corti, odiavo le gonne e l'odore del rossetto.


oggi mentre parlavo con mia madre, capisco che è il momento di fare outing.

di confessarle quello che provo ormai da tempo, ciò che accompagna le mie notti e i miei giorni.

sono pronta a ricevere le più aspre critiche, i più alti sintomi di stupore estremo da parte sua.

sono pronta a ricevere domattina la telefonata di nonnapina che mi dice "miii, chiarù, ca perciò a mamma mi rissi ca..."

mi viene voglia di dirlo, e capisco che è il momento giusto.

sarà quel che sarà...

io glielo dico, non posso più tenerlo dentro e, comu veni si cunta.


tra una frase di circostanza ed un'altra prendo fiato e le dico "voglio ballare il tango. credo che mi iscriverò presto ad una scuola di ballo".


attimo di smarrimento nei suoi occhi. 

silenzio.

sollievo e curiosità sulla mia fronte.


silenzio.


ed è in quel momento che accade ciò che mai e poi mai avrei immaginato.

la svolta.

sorpresa.

questa reazione da questa persona che mi conosce da prima della mia nascita, e che in realtà non mi conosce affatto, è stata davvero una sorpresa, specialmente in un periodo del genere.


in quegli istanti, lunghissimi, ancora vergini, mia madre mi guarda, con immenso stupore, le si illumina il viso e si esprime:

"beeeello! anche io voglio farlo! l'ho già detto a papà, che ne ho voglia! fammi sapere dove ti iscrivi, magari veniamo anche noi!"


se questa mattina un indovino per strada mi avesse fatto questa previsione, gli avrei riso in faccia di gusto.


le sorprese, quelle belle, ogni tanto arrivano.

sottili, minime, banali.

piccole svolte quotidiane.


e se ieri ho scoperto di essere troppo in avanti con gli anni per insegnare in un PON, oggi scopro che nella mente di mia madre, qualcosa di vivo e proiettato verso il divertimento, la gioia, e il ritmo, ancora c'è.


quale sorpresa più sorprendente? :D

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lunedì 4 febbraio 2008

finalmente sono una vera donna!



ebbene ci sono anche io!

dopo aver resistito quasi 32 anni, senza sentire tale bisogno, dopo essermi ribellata allo stereotipo della femminilità per decenni, eccomi qui:

io e le mie scarpe con il tacco!

e anche questa volta il miracolo lo ha fatto la voglia, il desiderio, il bisogno, la fame di... tango!



e quindi ieri, in giro con lidia, faccio questa follia, serenamente.

ieri sera poi prima uscita, la mia prima volta... 

superata la prova delle scale di casa, posso fare di tutto, e presto ci andrò anche in bici! il mondo ormai è mio! posso fare (quasi) tutto!


sarà la primavera, saranno i saldi, sarà il tango sparato nel cervello che anche ad ipod spento ormai balla dentro di me, ma sono proprio belle 'ste scarpe e mi stanno anche bene! : )


dopo la botta di ottimismo e novità di ieri sera, questa mattina scopro che nella graduatorie di un PON, per una docenza, sono sorpassata da altri partecipanti che, senza avere titoli specialistici (come i miei per esempio), solo perché più giovani di me, hanno un maggior punteggio! : | 


non per sminuire il vantaggio che spetta ai più giovani, ma... significa che io non rientro più in questa categoria! è questa la notizia veramente tragica! 

e pensare che non avrò mai neanche una pensione... se non sono neanche più tra i giovani allora, quale sarà il mio destino nel mondo del lavoro vero?


ma per ora non ci penso, pedalo, al momento senza tacchi e, travestita da professoressa, vado a fare lezione... o cabaret, a seconda dei punti di vista...

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venerdì 1 febbraio 2008

guardiani di biciclette

questa mattina, in giro in bicicletta presso vari uffici a sbrigare tante cose...

una bella giornata di sole, con l'arietta frizzante fuori e il ritmo del tango dentro.


tra le varie tappe di questa mattina, la posta centrale, in via roma.

sempre di corsa, scendo al volo dalla sella e parcheggio il nero velodestriero vicino ad un palo. sempre con le cuffiette addosso, lo incateno.


finito il tutto dentro l'ufficio postale, esco rapidamente e vado a riprendere il mio veicolo. cuffiette sempre addosso... tanti motorini parcheggiati... e ovviamente, un posteggiatore abusivo o meglio un guardiano abusivo di motorini... che ciondolante come al solito, si avvicina a me per chiedere la mancia : |


non sapevo se fanculizzarlo o abbracciarlo...


una parte di me avrebbe voluto rispondere:

"ma come, non vede che sono in bicicletta? significa che non ho manco i soldi per un motorino, e lei mi chiede dei soldi?" 

buttarla sul tragico in questi termini so che avrebbe sicuramente colpito nel segno e avrebbe sfidato ogni logica!


un'altra parte di me avrebbe voluto dire:

"caro signore, in una città emancipata come palermo, dove il numero di biciclette e di ciclisti supera di gran lunga quello dei veicoli a motore, è carino da parte sua estendere il suo lavoro di guardiano alle biciclette, perché ciò vuol dire che lo considera un mezzo di trasporto equiparato agli altri (a motore). a causa del fatto che tre mesi fa non avevo un guardiano di biciclette dentro al portone di casa, e mi hanno sottratto il precedente velodestriero, adesso non ho con me alcuna moneta per lei. spiacente."


invece ho soltanto fatto finta di nulla, inforcato pecoranera e pedalato verso la tappa successiva, a ritmo di tango.


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