chiarapedala

il mondo visto da una bicicletta. in continuo movimento armonico, anche come metafora, come filosofia di vita. e canto e pedalo e vivo la città con una colonna sonora ogni giorno diversa. e la città ha ogni giorno una faccia diversa... io pedalo, e comu veni si cunta...

martedì 5 febbraio 2008

ero jimmy, oggi porto i tacchi.

da bambina volevo essere maschio.

e volevo chiamarmi jimmy, come il bambino della casa di pony, nel cartone animato candy candy.

tenevo sempre i capelli corti, odiavo le gonne e l'odore del rossetto.


oggi mentre parlavo con mia madre, capisco che è il momento di fare outing.

di confessarle quello che provo ormai da tempo, ciò che accompagna le mie notti e i miei giorni.

sono pronta a ricevere le più aspre critiche, i più alti sintomi di stupore estremo da parte sua.

sono pronta a ricevere domattina la telefonata di nonnapina che mi dice "miii, chiarù, ca perciò a mamma mi rissi ca..."

mi viene voglia di dirlo, e capisco che è il momento giusto.

sarà quel che sarà...

io glielo dico, non posso più tenerlo dentro e, comu veni si cunta.


tra una frase di circostanza ed un'altra prendo fiato e le dico "voglio ballare il tango. credo che mi iscriverò presto ad una scuola di ballo".


attimo di smarrimento nei suoi occhi. 

silenzio.

sollievo e curiosità sulla mia fronte.


silenzio.


ed è in quel momento che accade ciò che mai e poi mai avrei immaginato.

la svolta.

sorpresa.

questa reazione da questa persona che mi conosce da prima della mia nascita, e che in realtà non mi conosce affatto, è stata davvero una sorpresa, specialmente in un periodo del genere.


in quegli istanti, lunghissimi, ancora vergini, mia madre mi guarda, con immenso stupore, le si illumina il viso e si esprime:

"beeeello! anche io voglio farlo! l'ho già detto a papà, che ne ho voglia! fammi sapere dove ti iscrivi, magari veniamo anche noi!"


se questa mattina un indovino per strada mi avesse fatto questa previsione, gli avrei riso in faccia di gusto.


le sorprese, quelle belle, ogni tanto arrivano.

sottili, minime, banali.

piccole svolte quotidiane.


e se ieri ho scoperto di essere troppo in avanti con gli anni per insegnare in un PON, oggi scopro che nella mente di mia madre, qualcosa di vivo e proiettato verso il divertimento, la gioia, e il ritmo, ancora c'è.


quale sorpresa più sorprendente? :D

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