chiarapedala

il mondo visto da una bicicletta. in continuo movimento armonico, anche come metafora, come filosofia di vita. e canto e pedalo e vivo la città con una colonna sonora ogni giorno diversa. e la città ha ogni giorno una faccia diversa... io pedalo, e comu veni si cunta...

lunedì 24 marzo 2008

cose che succedono...

è pasquetta e piove, c'è vento.

signora mia non esistono più le mezze stagioni e non c'è neanche più rispetto per le tradizioni, sa?


e così, dopo aver fatto il grande passo di tagliarmi i capelli in autonomia, sono ricorsa all'aiuto di mammà, che mi ha dato il colpo di grazia. adesso sono corti. davvero.

ma sto bene. davvero : )


la cosa più importante e più bella di tutto ciò è che ho raggiunto un altro scalino al mio stato di donna.

oggi un'altra prima volta:

mi sono piastrata i capelli da sola! mica roba da poco per me! : )


ma questo evento, oggi, ha un'importanza duplice: 

non solo ho raggiunto una qual certa indipendenza parrucchiera, ma sono riuscita ad utilizzare la piastra per capelli (oggetto caldo, molto caldo, caldissimo!) proprio il giorno dopo una questione scottante che mi è capitata: un'ustione di secondo grado sul mio tenero braccino  :°(

giurin giuretta che non cucino più la crema ai funghi! 

e che non imbratto più le tende in una casa che non è la mia! giuro! :)


e poi ho anche comprato un altro paio di scarpe con il tacco!

ma dico, sto diventando davvero veramente una superdonna!

mah, mi stupisco di me stessa.

qualcosa di strano c'è nell'aria! qualcosa di molto strano... 

spero solo porti cose buone : )


e se non le porterà, me le andrò a cercare io le cose buone, anzi ottime! :P








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lunedì 17 marzo 2008

ZAC!

da tempo ormai sentivo di doverlo fare.

ci ho pensato a lungo.

ho chiesto consigli qua e là...

alla fine ieri pomeriggio ho sentito che era il momento giusto.

avevo già fatto questa follìa altre volte, ma appoggiandomi a mamma.

questa volta era un passo che dovevo fare da sola, a mio rischio e pericolo.

"ormai sono grande", mi son detta "e poi, se combino guai, posso sempre ricorrere a mamma che sistema tutto". 

ma non ho fatto un casino.

almeno, non fino ad ora : )


e così, dopo aver passato una giornata al sole sul prato, in compagnia e relax, saltellando e pallettando qua e là, torno a casa.

mi guardo allo specchio, mi chiedo se è il caso.

mi rispondo di sì.

e mi osservo. decido da dove cominciare e come agire.

metto il tango di sottofondo: è un momento importante.


dopo che l'avrò fatto, la mia vita sarà diversa in un modo o in un altro.

ma sento che è giunta l'ora, ne sento il bisogno.

so già come sarà interpretato questo mio gesto, ma sento di farlo ugualmente.

le cose non torneranno come prima, per almeno tre anni, quindi ci devo pensare bene.


ok, ci ho pensato bene.


prendo gli attrezzi del caso, respiro e il tango mi da il ritmo.

prendo fiato e, lo faccio...

prendo fiato e... 

ZAC!




lunedì 3 marzo 2008

arriva come il polline in primavera

si sa che prima o poi arriverà e ti devasterà per giorni, settimane, e soffrirai.

lo sapevo, ma facevo finta di niente.

non ci pensavo.

e poi è arrivata.

è arrivata la notizia temuta.

come il polline, anche se mi distrugge, annuncia la primavera e poi l'estate, la luce, i fiori, il sole... la notizia, confermata è arrivata e mi ha un po' distrutto.

ma questa notizia anche se mi distrugge, so che porterà una primavera, un'estate, ma non a me.

il solo pensiero, la lontana idea, mi butta in una tristezza indefinibile.

mi fa pensare che si chiude un altro capitolo, si volta un'altra pagina.

i ricordi del passato trascorso insieme, nello stesso posto, sempre, ininterrottamente da 15 anni. le esperienze vissute insieme, da ragazzette adolescenti ieri, da donne (cazzo!) oggi.

il lungo viaggio in treno verso selene, il campeggio a favignana, i lunghi viaggi in motorino, sul sì.

le mattine di sciopero e manifestazioni, passate al giardino inglese o in centro per negozi.

il momento del diploma, il lavoro, i lavori, l'università.

gli uomini. le cose giuste, le cose sbagliate. e noi, sempre, sempre, l'una al fianco dell'altra, nel bene e nel male.

è stata la mia coscienza, anche se non l'ho ascoltata.

ho fatto i miei sbagli e lei non mi ha giudicata: ha aspettato che io capissi, in silenzio. e poi mi ha sostenuta. è stata la spalla su cui ho pianto tanto. ed io lo sono stata per lei.

mi ha fatto guardare allo specchio, proprio nel momento in cui io non mi vedevo più.

è l'unica persona che sa tutto di me. tutto. da sempre.


rivivo il momento in cui, quel 21 giugno del 1994, selene prese un volo per milano. in quell'esatto momento, per la prima volta sul serio, qualcosa si spezzò irrimediabilmente: la nostra quotidianità. tutto il resto è rimasto, si è rafforzato, è cresciuto, ma a distanza. il che equivale ad una ferita cicatrizzata, ma con la cicatrice in evidenza. non brucia più come prima, ma il solo vedere la cicatrice, ti brucia dentro.


ed ora siamo grandi, facciamo le nostre scelte, e tra le sue,  c'è quella di lasciare palermo. l'amore è una di quelle cose per cui credo valga la pena di dare tutto. e in questo suo tutto c'è anche lasciare la propria terra.


nulla cambierà nei nostri cuori, stellina. spero sarai iperfelice, altrimenti vengo lì e ti riporto a casa!

io e pelina ti aspettiamo qui :')